Counseling della Gestalt



La vita è spesso cadenzata da momenti di passaggio che possono portare ad una perdita di orientamento, di equilibrio che non sempre riusciamo ad affrontare da soli. Questi momenti possono coincidere talvolta con delle fasi di cambiamento esistenziale, come il passaggio all’età adolescenziale, andare a vivere da soli, diventare genitore oppure con dei momenti inattesi come un conflitto in famiglia o sul lavoro, una malattia, un lutto, che ci fanno allontanare dal nostro centro.

I l ruolo del Counselor è quello di supportare questi momenti di difficoltà, di cambiamento forzato, di trasformazioni inattese. Il Counselor non dà consigli, anche se la parola potrebbe trarre in inganno, ma il suo compito è quello di facilitare all’interno della relazione d'aiuto l’emergere delle risorse personali, fisiche ed emotive, aiuta a valorizzarle e ad esprimerle affinché la persona possa uscire dalla fase di crisi nel modo più adeguato e coerente con la sua verità.

“Un terapeuta della Gestalt non usa tecniche, egli applica se stesso in e ad una situazione con tutte le capacità professionali e le esperienze di vita che ha accumulato ed integrato.
Ci sono tanti stili quanti sono i terapeuti ed i clienti che scoprono se stessi e che si scoprono l’un l’altro ed insieme inventano la loro relazione” (Fritz Perls)

L’approccio della Gestalt porta ogni processo di counseling a focalizzarsi sul qui e ora, sull’immediatezza, sulla sperimentazione. Insieme al Counselor si crea un campo facilitante per la scoperta e riconnessione di tutte le parti che compongono la “forma, la Gestalt” della persona. Si possono scoprire parti in luce e parti in ombra. Entrambe hanno il bisogno di essere viste e riconnesse le une alle altre, proprio come se fossero parti di un grande puzzle che pezzo dopo pezzo viene creato per dare vita ad una forma, un’immagine che è la fotografia istantanea di un preciso momento della vita, dove si riconnette il passato con il qui e ora in un tutt’uno armonico e autentico.


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rendere di nuovo contatto con le proprie ferite e con le proprie risorse, con le delusioni che ci hanno forgiato e con le gioie che ci hanno riempito, e sentire tutto questo con i nostri sensi all’interno di un clima di accettazione e di facilitazione, permette di convogliare con fiducia le nostre energie verso l’autorealizzazione.